venerdì 30 settembre 2011

# 61 I LOVE RADIO ROCK, di Richard Curtis (UK, 2009)

NUOVO CINEMA BIANCHINI / MUSICA 2

martedì 4 ottobre, ore 21.15 (puntuali!)

I LOVE RADIO ROCK, di Richard Curtis (UK, 2009) colore, 130 min. in italiano.

Questo sì, che è un film strano per il NCB! Troppo recente e/o troppo mainstream, troppo scontato per i nostri standard, non mantiene -se non in minima parte- quello che la bellissima sequenza iniziale promette: la storia di una generazione che incontra la SUA musica.
Entra lo stesso nel nostro seminario d'autunno per la colonna sonora strepitosa: sul livello dei BLUES BROTHERS, per intenderci.
E poi, insomma, le scelte della Direzione (che per puro caso anagrafico appartiene a quella generazione) non si discutono, si subiscono.

sabato 10 settembre 2011

# 60 ASCENSORE PER IL PATIBOLO, di L. Malle (Francia, 1958)

NUOVO CINEMA BIANCHINI / MUSICA 1

martedì 20 settembre, ore 21.15

ASCENSORE PER IL PATIBOLO, di L. Malle (Francia, 1958) b/n, 88 min. in italiano.

Il quinto (!) seminario d'autunno del nostro cinema è dedicato ai cosiddetti film musicali e in generale a quelli in cui la musica gioca un ruolo particolarmente importante.

Nella notte tra il 4 e il 5 dicembre del '58, Miles Davis (tromba) e i suoi colleghi Barney Wilen (sax tenore) René Urtreger (pianoforte) Pierre Michelot (contrabbasso) Kenny Clarke (batteria), improvvisano davanti alle immagini del film di Malle che scorrono sullo schermo. Nelle pause Jeanne Moreau fa il caffè per tutti. Al mattino hanno finito una splendida colonna sonora e vanno a dormire. Un classico thriller francese, la Moreau allucinata che gira per le strade di notte, davvero indimenticabile.

martedì 6 settembre 2011

SINGOLARITA' DI UNA RAGAZZA BIONDA
Manoel de Oliveira

64 minuti di grande cinema sceneggiati e diretti (anche montati) da un uomo di quasi 103 anni, Manoel de Oliveira che attualizza un racconto dello scrittore portoghese Jose' Maria Eca de Queiros. Una caramella con ripieno di arsenico (dice Tomaso), una storia asciutta, scarna, senza orpelli che a volte ci riporta al sapore di Quell'oscuro oggetto del desiderio di Bunuel. Soli 64 minuti che parlano dell'amore e della vita con sequenze e inquadrature indimenticabili, in cui il regista si permette il lusso di far recitare per intero una poesia di un eteronimo di Pessoa, Alberto Caeiro, e di portarci per mano dentro il film con una lunga sequenza in tempo reale. Insomma un film altamente raccomandato, da non perdere!